LA PRIMA VOLTA CHE HO FATTO SESSO
Starring : Eva (13) – Alessio (29)
Voce narrante : Eva
Sono
sempre stata una ragazza disinibita.
Da
piccola andavo in bagno e non chiudevo mai la porta (benché vivessi con 2 fratelli
più grandi ed una sorella) … a scuola toccavo il pisellino dei miei compagni …
al mare toglievo il costume come nulla fosse.
La
prima volta che ho fatto sesso avevo 13 anni.
Andavo
a scuola. Ero alle medie. Ultimo Anno.
Al
tempo ero fidanzata con un ragazzino della mia età, Luca. Con lui non ero mai
andata oltre qualche bacio e qualche sega fugace.
Anche
all’ora ero carina.
Non
lo dico io, ma avevo molti corteggiatori. Dunque suppongo fosse così.
Magra,
visino angelico, seno turgido e come dicevano i miei compagni “un gran bel culo”!
Decisamente
sembravo una ragazza più grande. Forse è per questo motivo che Alessio (29
anni), nuovo bidello della mia scuola, mi spogliava con gli occhi ogni volta
che gli passavo davanti.
Certo
anche io provocavo. Eccome se provocavo.
Minigonna.
Jeans attillati. Magliettine aderenti. Vestitini ultraleggeri portati senza indossare intimo.
Passavo sempre dalla sua postazione.
Lui mi sorrideva. Io gli sorridevo, strizzavo l’occhio e sculettavo.
Era
proprio un bel ragazzo. Alto, palestrato, capelli lunghi e grandi occhi blu.
Decisamente meglio dei miei coetanei.
Col tempo io ed Alessio facemmo amicizia.
Ogni giorno, dopo scuola mi trattenevo sempre a parlare con lui. Si parlava di ogni cosa e spesso lui mi faceva dei complimenti.
Io
capivo che era attratto da me e questo mi faceva eccitare.
Il
pensiero che un ragazzo più grande volesse sbattermi non mi faceva dormire la
notte.
Quante
notti trascorrevo sveglia a toccarmi pensando a lui … pensando a quanto fosse
stato bello essere penetrata da quel gran fico.
Ormai
era questione di tempo, sapevo che prima o poi mi sarei fatta scopare!
L’occasione
arrivò un “caldo” pomeriggio di maggio.
Quel
giorno c’era la riunione di fine anno genitori/insegnanti ed io mi recai a
scuola accompagnata da mio padre e mia madre.
Loro
entrarono per parlare con i miei professori ed io, visto che non potevo
assistere, mi fermai nel cortile della scuola.
Dopo
un po’ venne fuori Alessio. Era uscito per fumare una sigaretta.
Mi
disse che dentro c’era tanta gente, la fila dei genitori era enorme, perciò
avrei dovuto aspettare tanto. Lui però mi avrebbe fatto compagnia.
Restammo
un po’ fuori a parlare e fumare.
Ad un certo punto io dovevo andare in bagno ma non potevo entrare nella scuola.
Lui
mi disse che il solo bagno aperto era quello proprio di fronte all’aula in cui
si teneva la riunione genitori/insegnanti. Perciò dovevo entrare dal retro senza farmi
vedere e lui mi avrebbe accompagnato.
Entrammo di nascosto nella scuola e come due fantasmi (passando appunto per il retro) ci infilammo nel bagno.
Io:
Come vuoi, non mi crea nessun problema!
Alessio
(strizzandomi l’occhio): Allora non mi giro.
Io
gli sorrisi, poi piano piano alzai la minigonna di jeans che indossavo ed
abbassai il perizoma guardandolo negli occhi. Mi sedetti e feci pipì.
Lui
non mi toglieva gli occhi di dosso e come un maiale si inumidiva le labbra con
la lingua.
Appena
terminato io mi alzai dal water … lui si avvicinò e prima che potessi asciugarmi
con la carta mi infilò la mano tra le gambe.
Ero
ancora sporca di pipì e fradicia di umori.
Mi
penetrò con un dito piano piano ed io cominciai a mugolare.
Poi
tirò fuori il dito e me lo fece leccare, mentre si toccava la patta.
Così
io mi abbassai di fronte a lui … lo guardai con aria innocente …
gli abbassai
jeans e boxer tirandogli fuori l’uccello. Era molto grande e turgido. Una bella bestia.
Cominciai
a leccarlo piano piano. Poi sempre con maggior vigore infilandomelo tutto in
bocca.
Era
una bestia enorme (almeno così mi appariva a quell’età).
Il
bastardo stava godendo come un porco ma io non volevo farlo venire perché volevo
essere penetrata. Così dopo qualche
minuto mi alzai.
Alessio
cominciò a sbattermi sempre più forte ed il mio dolore si trasformò subito in
piacere.
Dopo
un po’ ero in estasi … bagnata fradicia … col suo cazzo nella fica e le sue
mani che mi strizzavano i capezzoli.
Lui
mi sbatteva sempre più forte … io ululavo come una cagna … e lui mi tappò la bocca con una mano
(proprio
fuori c’era l’aula con genitori ed insegnanti).
Venni
prima io e fu stupendo …
lui continuò a colpirmi per un altro paio di minuti …
poi
di scatto uscì dalla mia fica … mi voltò … prendendomi per la testa mi fece
inginocchiare … e … mi venne in bocca.
Non
avevo mai assaporato lo sperma prima di allora … con sorpresa scoprii che il
suo sapore era molto gustoso.
Ci
rivestimmo in fretta e passando ancora per il retro uscimmo ritornando al
cortile della scuola … Alessio fumò un’altra sigaretta e poi rientrò per non
destare sospetti.
Dopo
un po’ uscirono i miei genitori.
Mio
padre mi chiese: tutto bene?
Ti vedo
strana… forse sei preoccupata per quello che ci hanno detto.
Io (con
ancora il sapore dello sperma di Alessio in bocca): si papà sto in ansia, cosa
hanno detto?Mio padre: stai tranquilla i voti sono ottimi!!
Io (con ancora il sapore dello sperma di Alessio in bocca): meno male, ero preoccupatissima!!
Mi sono tolta un gran peso!!